Il linguaggio, com’è utile!.
Da una percezione della realtà vissuta, ad una realtà
comodamente inserita in pensieri definiti dal vocabolario, che se anche non
sappiamo cosa vogliono dire ce lo dice lui.
Le parole sono importanti: una volta uscite dalla bocca o
dalla tastiera assumono vita propria e non sappiamo più dire se le cose
esistono davvero o sono un sogno della nostra immaginazione.
Ma poi vediamo che le nostre parole hanno vita propria, e
non stiamo sempre lì a vedere se dietro alle parole c’è una realtà, e quale
realtà. Ci aiutano a mettere ordine nel mondo, e di ordine abbiamo tanto
bisogno! Per cui perché bisogna preoccuparsi. Ogni volta che mettiamo un
discussione l’esistenza o il significato di una parola, facciamo un guaio. La
certezza ci salta e dobbiamo rimettere tutto in ordine: quanta fatica!
Il linguaggio è strumento per comunicare, che sta per “mettere
in comune i nostri racconti”, i nostri pensieri, le nostre invenzioni: per
costruire una cultura comune.
Così in realtà di solito i pensieri non sono neppure i
nostri. Qualcun altro li ha pensati e ce li spiega, quando siamo ancora bambini
e abbiamo poca voglia di discutere. L’abitudine è forte e mettere in dubbio è
spesso innaturale.
E così attacchiamo utilissime etichette al mondo ed a noi
stessi che prendiamo molto sul serio. Ci immaginiamo cose e comunità, ci
immaginiamo fatti e valori, ci immaginiamo continuità e discontinuità, simboli
e rituali, fenomeni e noumeni, identità, noi ed altri.
L’importante è che non si mettano in pericolo i nostri
interessi, che non ci facciamo prendere
dalla paura e che non si acuisca quel bordone di disagio che ci accompagna ogni
giorno. E possiamo andare al bar a goderci un po’ di chiacchiere in un
linguaggio familiare che ci sembra di capire.
Noi “Italiani”… tutti al bar.